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| Novembre era arrivato forse più velocemente del previsto. I colori caldi dell'autunno stavano ormai svanendo dai giardini dell'università, così dai cuori degli studenti che giorno dopo giorno solcavano le strade per recarsi a lezione. L'inverno arrivò inclemente sulle loro vite, forse un pò troppo in fretta, in anticipo rispetto a quello che credevano e mentre la neve copriva ogni cosa con il suo manto candido, anche i giovani si sentivano ormai persi in un oblio che non conoscevano. Tutto ciò che importava era studiare, dimentichi però di essere loro stessi e di vivere davvero quell'esperienza straordinaria che era la vita. Louis e William non avevano avuto poi molto tempo per conoscersi, le lezioni e gli orari diversi impedivano loro di poter approfondire quella amicizia che era rimasta in sospeso tra di loro, tra un gesto carino ed un sorriso forse troppo radioso. Mancava il tempo, quello necesario per capire chi fossero e cosa stessero davvero cercando. Louis si sentiva intrappolato da qualcosa che non capiva, che probabilmente non avrebbe mai compreso senza l'aiuto necesarrio. Casa in fondo gli mancava molto e nonostante la corrispondenza con la madre e la sorella fosse assidua era sempre più malinconico, indeciso e solo il cugino in quei momenti riusciva a riportarlo sulla retta via. William al contrario era entusiasto di trovarsi lì, lontano da casa, dalla famiglia e dagli sguardi di rimprovero che lo avevano accompagnato durante gli ultimi anni del liceo. Adesso, in quel posto, poteva essere una persona nuova senza che stupidi fantasmi del passato lo facessero star male. Louis gli piaceva, era un ragazzo alquanto sensibile e timido e lo affascinava quel suo modo di fare quando lo ammirava da lontano. Aveva qualcosa di regale, irrangiungibile, agli occhi degli altri. Louis non era come loro, era forse più simile a una qualche divinità greca e William non faceva altro che spiare i suoi gesti, quando poteva, senza esser visto. Avrebbe voluto parlargli, poter stare in sua compagnia e magari raccontarsi e ascoltare ciò che lui voleva dire, perchè in fondo quel giovane dai tratti eterei nascondeva una ferita dentro di se, un dolore che non riusciva nemmeno ad immaginare e avrebbe voluto guarire.
Era una mattina insolitamente fredda e la neve imperversava impetuosa ormai da qualche ora sul campus. Le lezioni erano state sospese per quel venerdì, era già arrivato il fine settimana e molti degli studenti avevano già lasciato gli alloggi per tornare a casa. Louis aveva dovuto invece rinunciare a quella breve vacanza, i genitori erano in Scozia e la sorella era invece a scuola, forse sarebbe potuto andare a trovare gli zii e il cugino ma sentiva di voler restare, per lui. William non avrebbe mai lasciato Cambridge perchè non avrebbe saputo dove andare e fu una sorpresa per il giovane scoprire che il suo compagno di stanza aveva deciso di restare. William si era alzato presto quella mattina e nonostante l'aria gelida...Read the whole post...
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